Buccateddi di broccoli



Ecco arrivare l'altra festa importante dell'anno che metterà nuovamente a dura prova i nostri stomaci.
Arrivati al 31 sera  aspetteremo la mezzanotte e ci ritroveremo nel 2020: saremo negli anni '20 del nuovo millennio.

Quando sarò vecchia e decrepita dirò di aver vissuto gli anni '20 e sono sicura che ai giovani farà davvero specie vedere muoversi un essere umano che possa affermare ciò.
Almeno era quello che faceva strano a me quando vedevo da ragazzina donne vecchie che mi parlavano di orli della gonna (ancora lunghi per me) che si erano accorciati per loro, e capelli ondulati dai ferri caldi (corti per loro) fin sotto alle orecchie.

Possiamo dire che il passaggio da l'800 al '900 si sia giocato sulla lunghezza delle gonne delle donne e dei loro capelli? Un aspetto frivolo che però lo è solo in apparenza.
E di questo passaggio dal '900 al '000 che potremmo dire, su cosa si sarà giocato?
Ancora manca troppa distanza per coglierlo, ma forse possiamo azzardare che se non si tratta più di lunghezze di capelli e di gonne, si parla ancora di diritti delle donne riconosciuti solo sulla carta (e non tutti, se pensiamo alla differenza di stipendio, a parità di mansioni, rispetto a un uomo) e solo in una parte minima di mondo.
Il becero maschilismo è ancora imperante, anche in occidente, le morti per mano di compagni gelosi e possessivi ne è la conferma. Ecco, se all'inizio del secolo scorso vi era la speranza di un miglioramento della condizione femminile, a distanza di un secolo i pochi diritti acquisiti, ma limitati a una parte del mondo, sono sempre e costantemente sotto minaccia mentre altri andrebbero ancora conquistati.
Vedremo, quando sarò vecchia e decrepita e avrò la facoltà mentale per capire cosa effettivamente abbia determinato questo inizio di secolo (sì lo so, ci sarà la tecnologia e internet e la I.A. etc etc) ma parlo rispetto ai diritti della donna e, in generale, dei diritti dell'essere umano come quelli LGBT, dove ancora c'è molto da fare, soprattutto nell'atteggiamento comune, nel pensiero di buona parte delle persone ancora così legate a una mentalità machista da sottosviluppati.

Adesso vorrete una ricetta, immagino!
Se per molti la cena del 31 è uno sfavillio di pietanze lussuose, ricercate e raffinate, io sfodero la pietanza più povera  e semplice che si trova da queste parti e che normalmente si mangia a Natale, ma come sa chi mi segue, a casa mia, per la vigilia del 24, il pasto è interamente dedicato al pastizzu della zia Pina, lasciando poco spazio ad altro data la copiosità e ricchezza degli ingredienti che lo compongono.

La ricetta di cui vi parlo è la Buccatedda di broccoli (broccolo viola o siciliano, detto in dialetto ciurietti).
Se qualche settimana fa vi avevo parlato della buccatedda di baccalà e patacche (topinambur) che si trova per le feste di Natale sulla tavole modicane, oggi vi parlo dell'altro tipo di buccatedda con cui si trova assieme e anche più spesso da solo, in quanto più semplice da preparare, cioè la buccatedda di ciurietti (broccolo viola o siciliano).
Il nome buccatedda, come ho già spiegato, deriva dal movimento dell'abbuccare, di portare un lembo di un pezzo di pasta a forma rotonda, a coprire l'altra metà a creare una mezzaluna.
Se invece  si usa una base tonda, si farcisce e si chiude con un "coperchio" allora si chiama pastizzu.

Il ripieno che vi propongo è il più semplice, ma a questa base potreste aggiungere delle olive nere infornate o della salsiccia sbriciolata.

Oltre all buccatedda, io per Natale preparo le scacce altra meraviglia della tradizione contadina, della tradizione del forno, del rito settimanale della cottura del pane, tipica della mia zona. Qui e qui   trovate le versioni classiche con le relative varianti degli impasti.

Buccatedda di broccoli

Per la pasta

300g di farina di semola di grano duro
120g di acqua (indicativa, dipende dalla capacità di assorbimento della farina)
1g di lievito di birra fresco
2 cucchiai d'olio evo
mezzo cucchiaio di succo di limone
sale

Per il ripieno

600g di broccoli (va bene anche quello comune se non trovate il siciliano dal colore viola)
uno spicchio d'aglio
una manciata di pomodorini secchi
olio evo
6 foglie di basilico

Mettete la farina in una ciotola, create un buco, sbriciolate il lievito e scioglietelo con un po' d'acqua.
A questo punto cominciate ad aggiungere l'acqua piano piano, impastando con le mani, a metà della quantità d'acqua, unite una bella presa di sale, continuate a impastare e unite, infine, il limone.

Continuate a lavorare ancora fino a quando non è tutto bene uniforme. 
Fate una conca nell'impasto e unite il primo cucchiaio d'olio, fate intridere bene lavorando, poi aggiungete l'altro cucchiaio, lavorate ancora per qualche minuto fino ad avere un impasto liscio e moderatamente sodo.
Formate una palla e mettete a riposare sotto una ciotola rovesciata e coprite con una coperta se la temperatura di casa è intorno ai 18-19 gradi.

Portate a ebollizione una pentola d'acqua capace abbastanza per cuocere i broccoli.
Pulite i broccoli avendo cura di dividere le cimette dai gambi più coriacei. Quelli troppo duri li scartate, quelli grossi, per intenderci, mentre quelli sottili li staccate dalle cimette e li dividete a metà e, dopo che avrete lavato per bene la verdura, li butterete per primi nell'acqua bollente salata e dopo 5 minuti dalla ripresa del bollore aggiungerete le cimette.

Cuocete per ottenere una cottura al dente.

Prendete una grande padella, fate scaldare l'olio con lo spicchio d'aglio e i pomodori secchi fatti a pezzettini. Unite i broccoli, fate saltare per qualche minuto e unite il basilico.
Trasferite in una ciotola e lasciate raffreddare.

Accendete il forno a 200°C.
Riprendete l'impasto (saranno trascorsi almeno 1ora e mezza), sgonfiatelo un po' e ricavatene dei pezzi (circa 4). 
Prendetene uno, avendo l'accortezza di coprire i rimanenti, e cominciate a stirarli a uno spessore di 1,8/2mm.
Ricavatene dei dischi di circa 12 cm, spennellateli d'olio e mettete un po' di ripieno che dovrà essere completamente raffreddato. 
Piegate a metà l'impasto come un calzone e cominciate a chiudere, qui troverete il video del famoso rieficu https://youtu.be/2OqRWx1XeqM. la chiusura come viene chiamata in dialetto!

Chiusi tutte le abbuccatedde, sistematele su una placca da forno, bucherellatele con una forchetta, spennellatele d'olio e infornate.
Dopo 20 minuti saranno pronte.

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